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RECENSIONE: GIOVANE RAGAZZA SCOMPARSA DI ALEXANDRA BURT

Buongiorno readers,
come avete iniziato questa splendida giornata? Sembra quasi di essere ritornati al Marzo pazzarello il giorno prima fulmine e saette e il giorno dopo nuovamente caldo e sole...
Comunque inizio quasi a sognarmi i week end freddi e rilassanti davanti ad una tazza di tè o ad una cioccolata calda...
Ritornando a noi oggi voglio parlarvi di uno di quei libri di cui ancora dovevo recuperare la recensione...l'ho messo un po' da parte perchè avevo partecipato al suo Blogtour ma è giunto il momento di ritirarlo fuori anche perchè è stato un ottimo thriller psicologico.

Giovane ragazza scomparsa
di Alexandra Burt

                                                           
Prezzo: € 9,90 (ebook € 2,99)
Pagine: 330
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 23 Giugno 2016
Estelle Paradise si risveglia in un letto d’ospedale: la sua macchina è stata ritrovata distrutta in fondo a un burrone, lei è ferita e i suoi ricordi sono confusi e frammentari. Poi una terribile verità si fa strada: sua figlia Mia, di soli 7 mesi, è scomparsa. Qualche giorno prima, qualcuno ha portato via la bambina dalla sua stanza. In preda al panico e incapace di ricordare cosa sia successo, Estelle si lancia in un’estenuante ricerca della verità, ma le prove smentiscono la sua versione dei fatti e la donna diventa la principale sospettata agli occhi della polizia e dei media. Estelle sa bene che la chiave per capire cosa è successo quella notte è nascosta nella sua mente: può davvero aver fatto del male alla sua bambina?
Recensione

Come vi ho preannunciato sopra, "Giovane ragazza scomparsa" è un thriller psicologico che fino alla fine vi riempierà la testa di dubbi e perplessità.
L'autrice è stata bravissima, attraverso flashback e incertezze a mandare più volte il lettore fuori pista.
Tutto ha inizio con un ritaglio di giornale in cui viene comunicata la scomparsa di Mia, una bambina di 7 mesi che è si è volatilizzata nel nulla.
Estelle Paradise, la madre, non ricorda assolutamente come sia potuto succedere, la bambina si trovava nella culla, la casa era chiusa da dentro e non ci sono stati segni di infranzione.


La protagonista però mano a mano che recupera i ricordi percepisce la consapevolezza che ultimamente non sopportava più il pianto persistente della sua bambina... le ritornano alla mente anche altri frammenti vaghi come una valigia, una clochard e cosa più importante delle mani insanguinate...e se fosse stata lei a far sparire la bambina?
Vi dico solo che è talmente forte il gioco psicologico mentale della protagonista che ad un certo punto le ho pensate veramente tutte, anche che la bambina non fosse mai esistita...In fondo la madre non ha neanche denunciato la scomparsa della bambina e nei passaggi del libro non si avverte la disperazione per questa sparizione, cosa che manderebbe nel panico qualsiasi mamma che per un attimo non riesce a trovare il figlio... e poi... ci sono sempre quelle mani insanguinate.
Mia esiste o è solo il gioco perverso dell'autrice che vuole spingerci a credere nella sua esistenza? Oppure la madre presa da un raptus dovuto alla depressione post-parto, le ha fatto del male e si è liberata del corpo?

 "L'hanno trovata nella sua macchina, in un burrone. Ha riportato una commozione celebrale, fratture alle costole e diverse contusioni agli arti inferiori. Quando è arrivata aveva anche una brutta ferita alla testa: edema cerebrale, ecco perchè le è  stato indotto il coma farmacologico". Non ricordo nessun incidente. E Jack? Si, Mia è con JAck. Deve essere così. 
Forza, provaci di nuovo.
"Mia figlia era in macchina con me?"

Tutte queste supposizioni si insinueranno nella vostra mente e non faranno altro che dare libero sfogo
all' immaginazione, creando così tutti i scenari possibili, finchè solo nel finale, finalmente, potrete capire cosa sia realmente successo...
Il tutto poi viene accentuato anche dal fatto che la voce narrante è proprio la mamma, Estelle, la protagonista indiscussa, quindi insieme a lei e alle sue visioni, riacquisteremo piano piano la memoria.
Non so per quale motivo sia successo, ma più leggevo questo libro, e più mi ritornava in mente un fatto di cronaca avvenuto a Cogne nel 2002, Vi ricordate la Franzoni? Che ha tenuto tutta l'Italia in sospeso dichiarando che non sapeva cosa fosse successo al suo figlioletto Samuele?
Bhè la lettura di questo intrigante thriller mi ha fatto un po' ricordare l'accaduto...
Vi assicuro che questa lettura vi entrerà nella testa e più andrete avanti con il libro, e più questo puzzle psicologico vi terrà incollati fino alla fine.




Vi ripropongo il booktrailer che è stato creato appositamente per il blogtour dalla sottoscritta con l'aiuto di un mio bravissimo amico che potete seguire anche su Youtube "Stirlus Movie".

4 commenti

  1. E' piaciuto anche a me, anche se ho trovato la soluzione finale escogitata dall'autrice un filino improbabile...
    Però la storia mi ha tenuto col fiato sospeso, ed effettivamente anche a me è capitato di ripensare a qualche fatto di cronaca realmente esistente...
    Lo consiglio anch'io, insomma! ^_____^

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  2. Ciao!!
    Ecco un thriller che mi devo assolutamente segnare!!
    Mi piacciono i libri in cui per trovare la verità bisogna fare mille supposizioni!! e in più la tua recensione mi ha fatto venire la pelle d'oca!! :) :)

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  3. Appena finito! Anche a me è piaciuto moltissimo, anche se francamente trovo che l'adattamento del titolo in italiano sia del tutto sbagliato: dà troppe informazioni sulla trama e non ci si può riferire a una bambina di 7 mesi come a una "giovane ragazza". Per il resto, decisamente consigliato!

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