. RECENSIONE: IL PRIGIONIERO DEL CIELO DI CARLOS RUIZ ZAFON - Il Salotto del Gatto Libraio RECENSIONE: IL PRIGIONIERO DEL CIELO DI CARLOS RUIZ ZAFON - Il Salotto del Gatto Libraio

Fumettilandia

Cinegatto

LeacchiappaVip

RECENSIONE: IL PRIGIONIERO DEL CIELO DI CARLOS RUIZ ZAFON

Buongiorno readers,
Roma in questi giorni ci sta regalando delle giornate fredde ma splendide e proprio questa mattina, a causa di un autobus che non passava, mi sono goduta una bellissima passeggiata tra i Fori Romani... Non c'è niente da fare... ne diciamo di tutti i colori ma questa città riesce alla fine sempre a stupirti grazie all'aria magica che si respira.
Parlando per l'appunto di magia e atmosfere, mi allaccio al libro di oggi, Il prigioniero del Cielo di Zafon, ebbene si cari lettori, continua la mia Maratona personale di questo fantastico scrittore.


Il prigioniero del cielo
di Carlos Ruiz Zafòn
                                               
Genere: Romanzo
Editore: Mondadori
Prezzo: €12,00 (ebook € 6,99)
Pagine: 352

Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...
Recensione

Eccoci dunque arrivati al terzo capitolo della serie Il cimitero dei libri dimenticati
Se devo essere sincera, a suo tempo, quando lessi Il Progioniero del cielo, ero quasi sicura che si trattasse del capitolo finale di questa serie ma, con l'uscita del nuovo romanzo mi sono dovuta ricredere.
Nel "Il prigioniero del Cielo" infatti Zafòn sembra finalmente darci qualche spiegazione in più sul legame dei precedenti libri e del cimitero dei libri dimenticati.
Ritroveremo così quasi tutti gli stessi personaggi dell'ombra del vento e del Il gioco dell'Angelo.
Non mancherà la fantastica libreria Sempere, gestita ora dal padre e dal figlio Daniel che vi ricordo essere il protagonista principale dell'Ombra del vento. Ritroveremo David Martin lo scrittore maledetto del "Il Gioco dell'Angelo" che sembra essere, in qualche modo, legato anche all'amico di Daniel, Fermìn e proprio di quest'ultimo, conosceremo particolari del suo passato, come la prigionia nel castello del Montjuic durante il periodo franchista, che fino a questo momento sono stati celati anche a Daniel.
A questi personaggi si andrà ad affiancare anche una figura misteriosa, diciamo quasi un fantasma del passato che, lasciando in consegna a Daniel, il libro di Montecristo per Fermìn, con la seguente dedica: "Per Fermin Romero de Torres, che è rimerso tra i morti e ha la chiave del futuro". sconvolgerà le vite dei nostri personaggi.


Grazie a questa figura il lettore si ritroverà a viaggiare tra il passato e il presente di questi personaggi, trovando finalmente delle spiegazioni a quesiti rimasti aperti nei primi due capitoli... scopriremo così cosa è successo realmente a David Martin, o quello che è accaduto a Isabella la madre di Daniel o più semplicemente chi è realmente Fermin Romeo de Torres.
Zafòn in questo terzo capitolo, oltre a evidenziare i vari fili "amorosi", sembra puntare molto anche sull'amicizia che, anche se inizialmente può sembrare solo un valore aggiunto, in realtà è alla base di tutto il romanzo.

"Ciò che conta è che quasi tutto è possibile quando si ha  un vero amico, pronto a mettersi in gioco e a smuovere cielo e terra"

Come anche per gli altri due libri, la narrazione risulta essere fluida e scorrevole anche se, a volte, i passaggi tra passato e presente possono risultare un po' macchinosi.
Pur essendoci anche qui il lato esoterico e misterioso, rispetto ai primi due libri è molto più contenuto ma come per tutti i libri di Zafòn, anche quel velo impercettibile serve a rendere la lettura ancora più entusiasmante e avvincente.

E anche per questo romanzo l'ambientazione scelta è Barcellona, una Barcellona però diversa e resa imponente da due diverse sfaccettature, quella del passato, quindi devastata da un regime dittatoriale e quella un po' più attuale che cerca di leccarsi le ferite del dopoguerra.

Insomma anche con questo terzo capitolo Zafòn si conferma uno scrittore magnifico...certo è impossibile paragonare questo libro a "L'ombra del vento" ma vi assicuro che neanche "Il prigioniero del cielo" deluderà le vostre aspettative.

"I libri sono come degli specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro". 

3 commenti

  1. Ciao, l'idea di una maratona su la serie di Zafon è bellissima, grazie ai tuoi articoli posso fare un ripasso sui libri precedenti in attesa di avere fra le mani l'ultimo capitolo di questa saga meravigliosa e piena atmosfera!

    RispondiElimina
  2. direi che promette bene! intanto mi sono segnata la quadrilogia da leggere! grazie delle dritte!

    RispondiElimina
  3. Ciao cara Sonia, a me questo terzo romanzo è piaciuto molto. Mai quanto il primo ma di certo più del secondo <3 Non vedo l'ora di leggere il quarto ^___^

    RispondiElimina

Powered by Blogger.