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BLOGTOUR: BIG BAD BUNNY DI SAMUELE FABBRIZZI - 3° TAPPA

Eccomi nuovamente qui con voi readers,
ve lo avevo detto che oggi sarei stata il vostro incubo e pensare che ho iniziato dalle 7.30... ahahahah
Dopo la rubrica  Parole tra i libri e la recensione di L'oceano quando non ci sei, è arrivato il momento di farci due chiacchere con l'autore di Big Bad Bunny, Samuele Fabbrizzi.




Big Bad Bunny
di Samuele Fabbrizzi


Genere: Horror
Editore: Crime Line
Collana: Dark Twin
Prezzo: € 0,99 ebook
Uscita: 26 Marzo 2018
In viaggio con sei amici  alla volta di El Paso, Texas. Tutto sembra filare per il verso giusto, finché i ragazzi raggiungono Los Monstruos e il Marvin Hotel, con la strana e inquietante, malvagia famiglia che lo gestisce, unici superstiti di una comunità di circensi, di fenomeni da baraccone, di freaks. Votati a una divinità altra rispetto a quelle conosciute, un Grande Coniglio con la passione per i personaggi dei Looney Tunes.


INTERVISTAndo...


Prima di tutto benvenuto nel mio piccolo spazio virtuale e partiamo con la domanda di rito...Chi è Samuele Fabbrizzi e cosa fa nella vita oltre a scrivere.
 
Domanda difficile. Sto cercando di capire chi sono, a dire il vero. Un insieme di maschere? Una busta della spesa abbandonata su un marciapiede? Una macchia nera in cerca di un po’ di luce?
Per adesso posso solo dirti come mi guadagno da vivere: faccio il tatuatore in uno studio medico a Pontedera. 

Da dove hai preso lo spunto per questo Romanzo/Horror così particolare?
 
Dai film slasher, ovviamente. Non aprite quella porta, La casa dei 1000 corpi, La casa del Diavolo, Quella casa nel bosco,… e potrei continuare all’infinito. BIG BAD BUNNY vuole essere un vero e proprio omaggio al cinema horror.
L’ho concepito come un b-movie su carta.
 
Big Bad Bunny è un titolo molto curioso...quando hai iniziato a scrivere il libro già sapevi che lo avresti chiamato così?
 
No. Avevo in mente vari titoli, ma nessuno davvero convincente. Poi un giorno ho visto un film eccezionale, un thriller israeliano, Big Bad Wolves, e allora…
 
In quale dei sei personaggi ti rispecchi di più e perché.
 
Bella domanda. La prossima?
 
A questo punto vogliamo conoscere anche il tuo peggior incubo.
 
Ne ho parecchi. Sono un tipo piuttosto nevrotico. E, proprio come per i sogni nel cassetto, è bene non rivelarli mai a nessuno.
 
È stato tanto complicato districarsi tra sei personaggi?
 
No, tutt’altro. Raramente scrivo di un unico personaggio. Ne La Fabbrica di Farfalle addirittura c’erano nove protagonisti.
Sinceramente preferisco spaziare fra più personaggi piuttosto che focalizzarmi su uno solo. Rende tutto più scorrevole e frizzante.
Inoltre Pedro, Jennifer, Demetria, Damasco, Sonia e Fargo, ossia i protagonisti di BIG BAD BUNNY, sono tanto persone quanto personaggi.
Per scriverne mi è bastato guardarmi attorno.
E allo specchio.
 
Come è stato il percorso che ti ha portato a pubblicare Big Bad Bunny? Spiegaci come è andata siamo curiosi…
 
Il percorso è stato lo stesso di sempre: scrittura, revisioni, invio e attesa. Ma a differenza dei romanzi precedenti, questo l’ho mandato solo alla Dark Twin, collana editoriale con la quale ho già pubblicato Grosso Guaio a Dorba Rocchese, novella horror/pulp scritta a quattro mani con Vito Pirrò.
Inoltre una delle due direttrici di collana mi ha promesso un elicottero.
Vero, Fede? ;)
 
Quale messaggio hai voluto inviare al lettore con Big Bad Bunny?
 
Nessun messaggio, a dire il vero. Almeno non consciamente.
Volevo scrivere uno slasher e ho scritto uno slasher. Tutto qui.
Che i lettori captino il messaggio che preferiscono, l’importante è che apprezzino.
 
Quali sono i tuoi libri e autori preferiti? Chi di questi ti ha fatto dire: “Anche io voglio diventare uno scrittore?”
 
Il mio scrittore preferito nonché guida spirituale e “ambulanza” personale è senza dubbio Charles Bukowski.
Sono un lettore “difficile”, ma ho il mio personale Olimpo composto da autori quali Joe Lansdale, Edward Lee e Carlton Mellick III.
Mi piacciono molto anche Chuck Palahniuk, Irvine Welsh e Bret Easton Ellis.
Fra gli autori italiani apprezzo molto Alessandro Baricco e Pietro Gandolfi.

Per rispondere alla seconda parte della domanda, sono “nato” scrittore e solo dopo sono diventato anche lettore.
Inizialmente non leggevo altri autori onde evitare di contaminare il mio stile. Forse era un’idea un po’ stupida, forse, ma quando manca una propria personalità stilistica è facile trasformarsi in brutte copie.
Il rischio di scimmiottare i propri idoli è dietro l’angolo.
 
Siamo arrivati al momento dei saluti… ma prima di lasciarci ti volevo chiedere una piccola curiosità… Stai già lavorando su un prossimo libro?
 
Ho finito di scrivere e revisionare il mio nuovo romanzo. Adesso è lì che fermenta in una cartella posizionata in alto a sinistra nel desktop, fra una immagine di Jennifer Lawrence e un’altra di Captain Spaulding. Vicino ha pure una mia foto con indosso una maschera da pterodattilo, quindi direi che è in ottima compagnia. Comunque lo riprenderò in mano fra due settimane e lo sottoporrò a un’ultima revisione prima di spedirlo alla Dark Twin.

CALENDARIO

Spero che anche questa tappa vi abbia incuriosito anche perchè l'autore sembra essere una persona molto divertente... Continuate a seguirci, troverete la prossima tappa sul Blog Il mondo di sopra che vi parlerà dei personaggi.

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